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Stai seguendo un’alimentazione consapevole e sana? 10 quesiti che ti aiuteranno a capirlo.

L’estate è il momento ideale dell’anno per tirare le somme, prendere consapevolezza con il proprio stile di vita e non avere aspettative irreali. In alcuni casi, questo ti aiuterà ad aggiustare la rotta.

Spesso le persone scelgono, all’interno dei consigli alimentari e di gestione della giornata, solo quelli a loro più affini, pensando comunque di poter ottenere miracoli. Minimi sforzi non danno mai grandi risultati. L’errore più comune è quello di intendere un cambio di abitudini solo a livello alimentare. Alcune persone, infatti, seguono solo le regole alimentari, senza fare attività fisica e questo li porta a dire “con me il cambio di alimentazione non funziona”. In realtà dieta significa “stile di vita” e l’attività fisica ne è una parte integrante e fondamentale.

Per aiutarti a capire se sei veramente in linea con le giuste indicazioni ho preparato un breve questionario che non ha lo scopo di farti sentire giudicato o in colpa, quanto piuttosto quello di farti prendere coscienza per impostare, se necessario, importanti cambiamenti.

1) Faccio attività fisica vera tutti i giorni? Dimagrire e tornare in salute attraverso segnali ipotalamici richiede una disponibilità al movimento, la cui assenza non consente il ritorno all’equilibrio e, quindi il raggiungimento del proprio obiettivo. Il corpo legge la sedentarietà come stato anormale e impedisce la muscolarizzazione e la perdita di grasso, se tale situazione dovesse permanere.

2) Faccio colazione abbondante tutti i giorni? La colazione ricca e uno dei pilastri della nostra alimentazione per la sua capacità di generare un segnale metabolico rivolto al consumo. Una notevole mole di lavori sperimentali dimostra inequivocabilmente l’effetto dimagrante di una buona colazione.

3) Inserisco le proteine in tutti i 21 pasti settimanali? Ogni pasto deve prevedere una quota proteica, pari visibilmente a quella di carboidrati e di fibra. Se non si introducono proteine in ogni pasto non si raggiunge la quota proteica giornaliera consigliata dall’OMS. La classica alimentazione degli italiani prevede proteine praticamente solo una volta al giorno, a pranzo o a cena. Una dieta così è fortemente ipoproteica. L’organismo si trova a dover sempre compensare a questa carenza. In tale situazione, l’organismo non può funzionare al 100% e il rallentamento metabolico è dietro l’angolo.

4) Cucino per minimo 14 passi settimanali? Se non cucino per almeno 14 dei 21 pasti settimanali vuol dire che consumo troppi prodotti industriali. Il cibo industriale è ricco di sale, zucchero e grassi di cattiva qualità senza i quali sarebbe immangiabile. Molti degli ingredienti utilizzati dall’industria alimentare servono solo a coprire materie prime di scarsissima qualità e ha eccitare i nostri centri nervosi (al pari delle droghe) convincendoci di mangiare un cibo buonissimo. Personalmente, sconsiglio fortemente l’uso di cibo industriale e suggerisco, invece, l’acquisto di materie prime di elevata qualità. Il costo della spesa non aumenta, ma bisogna ritornare a cucinare ogni giorno almeno per la colazione (il pasto più importante della giornata) e per uno degli altri due pasti.

5) Rispetto il digiuno fuori dei tre pasti fondamentali (frutta e verdura fresche escluse)? Tra un pasto e l’altro devono passare almeno 4-5 ore in modo da far scendere l’insulina a livelli basali. Solo quando l’insulina scende, viene prodotto l’ormone antagonista, il glucagone, che attiva la lipolisi. Se mangio a metà mattina e/o pomeriggio anche piccole quantità di cibo (escluse frutta e verdura fresca) tipo cracker, biscotti, yogurt, caffè e tè zuccherati, l’insulina sarà sempre presente, il glucagone non sarà prodotto e dimagrimento sarà più lento.

6) Ho eliminato completamente ogni forma di zucchero aggiunto e farina raffinata? Anche piccole quantità di zucchero o farina raffinata (cosa vuoi che sia un cucchiaino di zucchero nel caffè? Ma in mensa o al ristorante non trovo il primo integrale… e via con le scuse) hanno un effetto infiammante e iperinsulinizzante che porta l’organismo ad accumulare invece che a bruciare. La dipendenza da zucchero richiede, per essere estirpata e smettere di “ricercare il dolce”, almeno 15-20 giorni di rigorosa restrizione, senza stare febbrilmente a cercare sostituti vari più o meno accettati.

7) Sono realmente sazio a fine pasto e fino al pasto successivo? Una volta che sono stati veramente eliminati dall’alimentazione e zucchero e farine raffinate (…e tutti i cibi spazzatura), se ho fame, non sfamabile con un frutto, a metà mattina o a metà pomeriggio, significa che sono ipocaloricità. L’ipocaloricità porta l’organismo a ridurre i consumi e rallentare il metabolismo facilitando comunque l’ingrassamento. Non esiste dieta ipocalorica che non porti in breve tempo ingrassare più di prima. La normacaloricità è uno dei cardini del nostro approccio.

8) Leggo sempre attentamente le etichette di tutto ciò che compro? L’industria alimentare usa svariati trucchi legalizzati per ingannare il consumatore e convincerlo che il suo prodotto sia sano. Le diciture senza zucchero (con zuccheri diversi) o con farina integrale (magari con il 5% di integrale) sono veri e propri inganni. Bisogna leggere attentamente le etichette per capire se sono presenti altri tipi di zucchero e se la farina integrale è presente al 100% ed è veramente integrale (non ricostruita con farina bianca e l’aggiunta di crusca). Leggendo l’etichetta si vede con precisione quali siano gli ingredienti sani o meno sani, che la confezione contiene.

9) Ho fatto a meno di qualsiasi farmaco da quando ho iniziato la dieta? Molti farmaci (tra cui cortisolinici, statine, antidepressivi, tranquillanti, gastroprotettori, antibiotici, analgesici, antiipertensivi, ormoni sostitutivi) possono avere un potente effetto ingrassante e possono ostacolare i processi metabolici importanti. Nel caso degli antibiotici, l’alterazione indotta sul microbiota intestinale può avere effetti dirompenti. Vale dunque l’assunto di base “prima guarire, poi dimagrire”. La deprescrizione, eventuale, deve in ogni caso essere guidata da un medico. Il cambio di stile di vita prevede un approccio di segnale alle proprie cure, che rispetti quindi i segni del corpo, senza sopprimerli per via farmacologica.

10) Quando mangio, mangio e basta? Un Monaco Buddista alla domanda “cos’è lo Zen?” Ha risposto “quando mangio, mangio, quando dormo, dormo”. Infatti, solo con la calma il giusto tempo e senza pensieri disturbanti, possono attivarsi correttamente tutti i processi digestivi, compreso il senso di sazietà. Un mangiare veloce e senza masticare, impegnati in altre 1000 cose, può alterare a tal punto il processo da generare infiammazione e ingrassamento. Rispettare una dieta significa anche rispettare se stessi e la sacralità rituale del gesto del mangiare.

Se hai risposto SI’ a tutte le domande (ma proprio tutte) sei assolutamente in linea con le più importanti regole della buona alimentazione e un sano stile di vita e puoi aspettarti di raggiungere senza gravi ostacoli e serenamente il tuo obiettivo, oltre che una piena salute fisica, psicologica e sociale. Se hai risposto NO anche a una sola domanda prendi coscienza di non essere pienamente in linea e di essere a rischio di non funzionamento dell’approccio nella sua globalità. Concentrati sulle regole che non riesci a seguire perfettamente, cercando di capire perché e come fare ad intervenire e ad invertire la rotta (magari con un aiuto), e sposta più avanti nel tempo il raggiungimento del tuo obiettivo. Ciò che non riesci a fare oggi potresti riuscire a farlo domani. Essere consapevoli sarà il primo passo verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi.






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