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FM Nutrizione Sportiva - Microflora intestinale: il terreno della salute


---- L’intestino di una persona sana è paragonabile a una foresta tropicale che pullula di vita. L’ambiente intestinale è caldo, umido, densamente popolato da batteri, lieviti, protozoi, virus batteriofagi, in costante lotta tra loro per la sopravvivenza.---



Per semplicità possiamo dividere i batteri intestinali in due grandi gruppi: i buoni e i cattivi; per garantire un buono stato di salute, abbiamo bisogno di entrambi, ma i primi devono prevalere sui secondi. Se prevalgono i buoni, l’intestino garantirà salute cardiovascolare, neurologica, metabolica e una buona forma fisica. Se, invece, prevalgono i cattivi, rischiamo nel tempo di intossicarci e ammalarci.



Una dieta ricca di frutta, verdure, legumi, funghi e cereali integrali, è in grado di apportare zuccheri naturali e fibre vegetali, favorendo lo sviluppo di batteri buoni della fermentazione lattica e della macerazione, contribuendo a rendere fertile l’intestino e a sostenere la salute dell’ospite. Anche alcuni alimenti fermentati, come lo yogurt ed il Kefir, sono in grado di favorire l’incremento di batteri buoni e sono chiamati alimenti Probiotici.

Diete povere di fibre vegetali, spostano l’equilibrio della flora batterica intestinale verso i cattivi, i quali intossicano l’organismo di scorie e alimentano l’infiammazione silente. Se alla dieta povera di fibre, si aggiungono cibi ricchi di conservanti e alcolici, la situazione peggiora, perchè alcol e conservanti ammazzano i batteri buoni, favorendo i patogeni più resistenti.

Se riflettiamo, l’alcol è un disinfettante: è utilizzato per sterilizzare le superfici e per disinfettare le ferite. Disinfettare, significa uccidere i microorganismi, buoni o patogeni che siano. Pensate ora a un bevitore di alcolici; quando un sorso di superalcolici raggiunge l’intestino, i batteri lattici sono storditi e uccisi, favorendo i batteri cattivi più resistenti.

Oltre cha al vino, non bisogna esagerare nemmeno con la frutta dolce essiccata. In questi alimenti si aggiunge come antimicrobica l’anidride solforosa (SO2), che è nociva ai batteri lattici dell’intestino tenue.

Ma dannosi sono un po' tutti i cibi industriali ricchi di sale, nitriti, conservanti chimici, salmone affumicato, ecc. Tutto ciò che si aggiunge al cibo per aumentarne la conservazione, altera i microbioma, spostando l’equilibrio a favore dei batteri cattivi (disbiosi).


La nostra dieta deve tener conto della qualità del microbioma intestinale e per questo suggerisco di rispettare i seguenti punti:

1. Apporto generosi di frutta e verdure;

2. Utilizzo esclusivo di alimenti amidacei integrali, come legumi e cereali integrali;

3. Seguire la stagionalità dei cibi, per adattare la microflora intestinale alla stagione in corso e modulare meglio il sistema immunitario alla condizioni ambientali;

4. Masticazione lenta e completa, per migliorare la digestione;

5. Riduzione (o meglio abolizione), del consumo di cibi spazzatura, ricca di zuccheri raffinati grassi idrogenati e ricchi di conservanti


Con una dieta salutare l’intestino si trasforma in una foresta tropicale, ricca di batteri amici che lavorano a sostegno della salute.


Tratto e rielaborato da "Il microbiota nel controllo del peso" di Silvia Soligon.




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