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FM Nutrizione Sportiva - La caloria non e' semplicemente una caloria

Immagine del redattore: francescamisterfrancescamister

Sentiamo spesso parlare di calorie e di come calcolare il cibo, ma ci siamo mai chiesti, esattamente, come siano le calorie?

Anche un argomento semplice come questo, può nascondere dubbi e perplessità, che è meglio cercare di chiarire insieme.

Due persone con lo stesso fisico mangiano gli stessi identici alimenti e fanno la stessa attività fisica. La prima persona ingrassa e la seconda dimagrisce. Perché? Semplice: una caloria non è sempre una caloria.

La caloria è "la quantità di calore, pari a quella necessaria a portare la temperatura di un grammo d'acqua distillata da 14,5 °C a 15,5 °C, alla pressione atmosferica normale". Il problema sostanziale è che il corpo umano non è una pentola a pressione, ma utilizza gli alimenti in modo complesso anzichè bruciarli. Durante i processi di digestione il nostro organismo è sotto l'influenza dell'attività di batteri, funghi e virus che colonizzano l'intestino andando a comporre il microbiota intestinale.

Lo stesso alimento non si comporta per tutti allo stesso modo. Per affermare questo, è stato effettuato uno studio (PREDICT-1 - pubblicato su Nature) per quantificare le variazioni individuali dei livelli ematici post-prandiali di trigliceridi, glucosio e insulina, in seguito all'assunzione di pasti standard. Sono stati selezionati 1000 partecipanti, a quali sono state effettuate analisi genetiche e metaboliche, che andavano a valutare anche la composizione del microbiota intestinale. Gli autori dello studio intendevano comprendere quanto la risposta post-prandiale dipendesse dalle capacità glicemiche del pasto in confronto ad altri fattori modificabili come il timing dei pasti, l'esercizio fisico e il riposo.

Sono emersi dati interessanti:

1) Anche i gemelli sono diversi, in quanto sono state osservate risposte post-prandiali diverse in parte legate a fattori modificabili.

2) Alcuni pazienti hanno evidenziato un innalzamento inaspettato della glicemia in modo molto elevato in seguito all'assunzione di una banana, anche in misura maggiore rispetto all'assunzione di un biscotto. Tale effetto potrebbe essere legato ad una capacità diversa dell'organismo di utilizzare un alimento ricco di fibre.

3) La regola "Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero" è confermata. La risposta glicemica media ad un pasto assunto a pranzo è risultata mediamente due volte superiore rispetto allo stesso pasto assunto a colazione. La dieta non è soltanto una somma di calorie, ma è qualcosa di più complesso e dipende anche dal momento in cui vengono assunti gli alimenti.

4) Mentre come affermato al punto precedente, ci si è stupiti del timing dell'assunzione alimentare, è stata evidenziata una scarsa influenza della genetica sulle possibili modificazioni rilevabili.

5) E' stato scoperto che non solo i batteri che abbiamo nell'intestino possono influenzare gli effetti relativi all'assunzione di determinati alimenti, ma anche l'alimentazione può modificare la composizione batterica del microbiota intestinale, andando ad agire su alcune categorie di batteri, che possono essere utili a migliorare la risposta metabolica in seguito all'assunzione di un pasto.

In conclusione, possiamo dire che ognuno di noi è uno splendido organismo in grado di utilizzare gli alimenti in modo unico. Occorre fare attenzione a ciò che si mangia, tenendo in considerazione sia l'importanza della composizione degli alimenti in termini di macronutrienti, sia gli orari ai quali decidiamo di assumerli. Mangiare bene vuol dire anche sviluppare un microbiota intestinale sano.

Una caloria non è semplicemente una caloria: è molto di più.




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