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FM Nutrizione Sportiva - Il primo controllo dal nutrizionista


La signora si siede, sorridente. E’ il primo controllo e la vedo dagli occhi che è contenta. Le ho chiesto, come faccio spesso, di non pesarsi, certe incombenze sono di mia competenza, lei pensi solo a godersi il buon cibo e a far movimento, perché per capire che le cose vanno bene non serve un numero sulla bilancia. E’ più potente la sensazione di leggerezza, lo specchio che pian piano rimanda un’immagine diversa da quella che ricordiamo, il viso che si sgonfia e, miracolosamente, tutti i vestiti sembrano essersi allargati.

E’ contenta la signora al primo controllo e inizia a raccontarmi che “Non solo i vestiti mi vanno larghi, ma ho tanta energia, anzi ho ritrovato l’energia per fare tante cose, ho trovato il tempo di leggere, di fare attività fisica e di stare con mia figlia. Non so come perdevo il tempo prima, ma ora l’ho ritrovato”. E io ascolto, gongolando un po’ per il risultato ottenuto.

A un certo punto le sue gioie diventano lacrime e il suo sorriso diventa una smorfia “Non so perché piango, scusi”.

Non si scusi, le dico io. La mia signora si guarda in giro, asciuga le lacrime.

I miei clienti, le mie persone, mi emozionano sempre, alcuni in modo più contenuto, altri hanno un carico emotivo così grande che mi arriva addosso come un treno. E io provo un misto di gioia, empatia, condivisione e … tanta rabbia. Rabbia dovuta ad anni di errori alimentari. Non sto parlando del peso, quello è la punta dell’iceberg, è quello che si vede, ma sotto c’è un enorme blocco nascosto.

Per anni la sua vita è ruotata intorno a falsi miti alimentari, per cui less is more, e allora è importante tenere basse le calorie, a scapito della qualità degli ingredienti, bassi i grassi, bassi i carboidrati, anche se poi ti accorgi che pian piano dalla tua tavola sono spariti i nutrienti, e si è riempita di additivi, dolcificanti, finti alimenti ma molto molto ben confezionati. Ma il nostro corpo non riconosce queste sostanze e si ribella: trattiene acqua, si infiamma prima a livello intestinale e poi a livello sistemico, portando alla maggior parte delle malattie moderne, da quelle cardiovascolari a quelle autoimmuni. Si ribella ingrassando, perché un intestino infiammato manda messaggi di allerta alla tiroide, che rallenta il suo lavoro e talvolta diventa bersaglio del sistema immunitario.

Lo stile di vita scorretto e l’alimentazione povera sono un veleno. Alla mia cliente è bastato alimentarsi poche settimane in modo corretto, togliendo dalla propria tavola i cibi infiammatori, lo zucchero, le farine bianche, i prodotti industriali e fornire al corpo i nutrienti giusti, per sentire una nuova energia e lucidità mentale.

Ha smesso di sentirsi a disagio e ha iniziato a fare movimento regolare. Pian piano il fegato eliminerà tutte le sostanze tossiche e con esse se ne andrà anche la ritenzione idrica, la pienezza alimentare darà un forte segnale alla tiroide e al metabolismo, l’intestino tornerà regolare e il corpo, tornato in equilibrio, potrà perdere il peso in eccesso.




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